The Great Struise Tasting @ Bir&Fud Bottega |
A vederle così tutte allineate fanno quasi impressione. Stiamo parlando delle birre di Struise, piatto forte di una delle vintage session più emozionanti (e impegnative) della Settimana della Birra Artigianale appena passata, non a caso denominata "Are You Expired?", con verticali di Pannepot (rigorosamente "scadute") fino a 4 annate. Teatro dell'evento, il Bir&Fud Bottega di Mirko, con i soliti compagni di bevute. La line-up delle bottiglie sullo scaffale: Tsjeeses 2009, 2010, 2011, Tsjeeses Reserva, Outblack, Aardmonnik Earthmonk, St. Amatus Oostvleteren 12, Black Albert, Cuvèe Delphine, Black Damnation, Black Damnation "Black Mes", Black Damnation "Coffee Club", e una collezione di Pannpot da far tremare letteralmente i polsi: Pannepot 2007, 2008, 2009, 2010, Pannepøt 2006, Pannnepeut 2007, 2008, 2009, 2010 (Old Monk's Ale), Pannepot Reserva 2007, e per finire Pannepot Grand Reserva Vintage 2005. Insomma, una bella sfilza delle più estreme, celebrate e discusse birre belghe. Impossibile assaggiarle tutte, ne scelgo cinque: una Aardmonnik Earthmonk, una Struise Tsjeeses Reserva, una Pannepot Reserva 2007, una Pannepot Grand Reserva Vintage 2005, e per finire una Cuvée Delphine.
Aardmonnik Earthmonk: Tonaca di frate con riflessi miele di castagno, poca schiuma, non molto persistente. Aroma aggressivo, con note dolciastre di caramello sullo sfondo e un acetico devastante, vinosa, una punta di lampone. In bocca ha una nettissima prevalenza di aceto balsamico, compensata in modo stridente da note dolciastre di caramello. L'alcol c'è e si fa sentire in gola, insieme all'acetico che morde a lungo nel retropalato. Corpo pieno, carbonazione leggera. Un po' sgraziata e slegata, delude un po' le attese.
Tsjeeses Reserva: Ambrata, lievemente torbida, con sedimenti in sospensione, bel cappello di schiuma bianco sporca, poco persistente. Aroma complesso, molto speziato, frutta secca, castagne, vaniglia, caramello con note di liquirizia. In bocca è se possibile ancora più complessa, dolciastra all'attacco, con note di caramello tostato e liquirizia, e finale amarognolo con inaspettati sentori di sugo d'arrosto. Corpo importante ma non eccessivo, carbonazione soft. Sorprende per complessità, ma con un po' troppi fuochi d'artificio per i miei gusti.
Pannepot Reserva 2007: Magnifico colore bruno, denso, quasi impenetrabile, schiuma morbida color senape che crea magnifici contrasti di colore. Aroma intensissimo di botte, legno e vaniglia su tutto, con note di frutta secca e liquirizia. In bocca è liquorosa, dolce ma non stucchevole come molte Pannepot assaggiate di recente, intense note di liquirizia, ciliegie e alcol. Perde un po' di corpo rispetto alla Pannepot classica e risulta meno carbonata. Birra importante, rude, calda, evocativa. Da applausi. Forse la migliore delle cinque bevute.
Pannepot Grand Reserva 2005: Bruna, quasi nera, riflessi color marrone, schiuma cappuccino, non molto abbondante, poco persistente. Aroma inaspettato, nemmeno lontano parente della Pannepot. Mele, vaniglia, frutta secca, note etiliche evidenti. In bocca è dolce, tanto dolce, leggermente stucchevole alla lunga. Caramello, zucchero di canna, ancora mela, leggero tostato, note liquorose, alcoliche. Corpo medio, leggermente oleosa, carbonazione soft. Rispetto alla Reserva (che nel complesso ho gradito di più) sembra più docile e ammorbidita.
Cuvée Delphine: Bruna, quasi nera, densa e impenetrabile, schiuma abbondante marroncina e abbastanza persistente. Aroma intenso di malti tostati, cioccolato, con note di vaniglia, legnose e di buccia di noce. In bocca è magnifica, malti tostati, cioccolata, vaniglia, ciliegie, con gran finale alcolico e punte quasi di cognac. Corpo medio, leggermente oleosa, carbonazione corretta. Rispetto alla Black Albert, però, non vedo grandi evoluzioni in positivo. Anzi, la botte gli dona ulteriore dolcezza, rendendola un filo stucchevole alla lunga. Resta comunque una gran birra, la migliore tra le cinque bevute, appena dopo la Pannepot Reserva.
0 commenti:
Posta un commento