La Martina del Birrificio Pausa Cafè |
Cari amici, quella che assaggiamo oggi è una delle birre italiane più apprezzate e ricercate in assoluto. Stiamo parlando della Pausa Cafè Martina, una birra acida direttamente ispirata alle fruit lambic del Belgio. La Martina è realizzata a partire da una fermentazione primaria ad opera del brettanomyces e aggiunta di pere bio Martin Sec, una pregiata varietà autoctona saluzzese a rischio di estinzione. Una birra unica, difficile da reperire, esaltante da bere. Assaggiamola!
Alla vista si presenta dorata carica, densa, leggermente torbida, con schiuma praticamente assente. Al naso si percepisce nettamente l'aroma di pere, tanta vaniglia, ma anche bretta (formaggio, muffa da cantina) che tende a scemare nel tempo. In bocca è molto ben equilibrata, morbida ed elegante, le pere escono fuori fin da subito stemperando magnificamente le note acide, oltre a donare una certa tannicità che regala sensazioni simili a un perry o un sidro. Sul finire emerge anche una punta acetica che resta comunque entro limiti ampiamente tollerabili. Il corpo è medio, scorrevole al palato, la carbonazione quasi assente. Bevuta molto giovane, la Martina sembra parecchio dissimile dai lambic tradizionali, conservando un carattere di originalità tutto suo. Comunque la si voglia etichettare, resta un'ottima birra, complessa ma delicata, per nulla estrema, molto ben bilanciata e accessibile, anche se un po' acerba per via della giovane età. Come dice il detto? "Le temps ne respect pas ce qui se fait sans lui". La prima bottiglia l'abbiamo stappata, la seconda la lasciamo riposare in cantina.
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