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I magnifici interni della Brasserie 4:20 |
Per gli amanti della birra, il primo approccio è da Sindrome di Stendhal. Si varca il sobrio ed elegante portone in ghisa, sormontato da un curioso "orologio digitale" che segna sempre la stessa ora (4:20) e si rimane letteralmente a bocca aperta. Un locale bellissimo, magnificamente arredato, con una maniacale cura dei dettagli. I materiali usati, dal cotto ai sampietrini, conferiscono al luogo un'atmosfera calda, ovattata, intima e accogliente, e creano magnifici giochi di luce alle pareti. L'illuminazione è affidata a suggestivi faretti da incasso e nascosti alla vista, in modo tale da non disturbare l'occhio. I sedili sono di una comodità più unica che rara, il bancone in legno lucidato e nero foderato è tra i più belli mai visti. Un impianto stereo di altissima qualità diffonde musica blues, jazz e rock a seconda dell'orario.
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I magnifici interni della Brasserie 4:20 |
Chi ha pensato e progettato questo locale ce l'ha messa davvero tutta (e con ottimi risultati) per creare un luogo che fosse allo stesso tempo esclusivo e "includente", elegante ma non scostante. A metà strada tra un pub e un ristorante, ma senza essere né l'uno né l'altro. La Brasserie 4:20 è qualcosa di "altro", qualcosa che fino a ieri non c'era ed oggi c'è. Dietro a questo magnifico locale c'è un'unica mente: quella di Alex Liberati. Genio e sregolatezza, con una eccellente competenza nel campo della birra e dell'alta cucina. L'idea di unire questi due mondi, (inconciliabili per giudizio comune) non è certo nuovissima. Ma è solo qui che i due elementi raggiungono una sintesi perfetta. Buttiamo l'occhio su una delle numerose lavagne disseminate lungo le pareti. Il menu della Brasserie prevede una interessantissima offerta di beer-cuisine, con una attenzione particolare e quasi unica alla materia prima.
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La lavagna del menu |
Mozzarella di bufala campana, jamon iberico, tagliata di chianina, ostriche di pregiata qualità e pescato freschissimo. Interessantissima la proposta dei dolci, con l'Imperial Tiramistout che svetta su tutti. Si tratta di un tiramisù (di gran lunga il migliore a Roma, con buona pace di Pompi), realizzato con una Imperial Stout al posto del caffè. Ad accompagnare la cena, solo birra o al più acqua, per i pochi astemi occasionali che dovessero capitare da queste parti. D'altra parte è proprio la birra ad aver fatto la fortuna di questo locale. La selezione offerta è veramente sterminata: 28 spine, di cui 12 a pompa, e frequenti cask a caduta, che coprono un range gustativo amplissimo, dalle session beer (real ale, bitter, porter, golden ale) alle birre più estreme (IPA, DIPA, Imperial Stout, Lambic, Barley Wine). Sulla terrazza trovano posto altre 6 spine, dedicate per lo più a birre di nicchia, oltre a un fantastico impianto di 20 spine esclusivamente in funziona durante i festival mensili organizzati dal locale.
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L'impianto a pompa |
Ma il vero Paradiso per i Beer Geek è il menu di "vintage & special" che presenta una selezione di bottiglie da capogiro. Si va dalle "esotiche" etichette neozelandesi e giapponesi (Baird, Hitachino Nest, Renaissance, Mike's, 8Wired), alle eccellenti e rarissime birre californiane (AleSmith, Three Floyds, Lost Abbey/Port Brewing, Jolly Pumpkins, Russian River, Dogfish Head, Stone), fino ai capisaldi del Nord Europa (De Molen, Mikkeller, Nøgne Ø, Amager, Ølfabrikken). Ci sono rarità incredibili, difficili se non impossibili da trovare, come la Dark Lord, la Angels Share Bourbon Barrel, la Speedway Stout, la Kaggen Stormaktsporter e la Peché Mortel, e grandi classici d'annata, come la Thomas Hardy's Ale (Eldridge Pope) o la Imperial Stout di Samuel Smiths. Sterminata è anche la lista di Lambic, con bottiglie eccellenti come la Schaerbeekse Kriek di 3Fonteinen, la FouFoune di Cantillon, la Mariage Parfait di Boon e le Kriek di De Cam e Hanssens, e alcune chicche introvabili, come la 3Fonteinen Millenium Geuze, la Horal's Mega Blend e la Belle-Vue Selection.
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Dettaglio delle bottiglie dietro al bancone |
A fine cena si può optare per un bourbon alla spina a 2,50 euro o un bicchiere di Whisky d'eccezione (Bowmore, Mortlach, Glenmorangie), e magari una sigaretta in terrazza, per terminare in bellezza la serata. In conclusione, la Brasserie 4:20 è probabilmente il locale definitivo a Roma. Un eccellente ristorante dove mangiare ottimamente, ma anche un posto dove venire a farsi una chiacchiera nel tardo pomeriggio (quando le birre costano 3 euro), assaggiando golose stuzzicherie (hop-Burger, trapizzini, fish&chips, bruschette e patatine) o anche solo per bersi una birra al volo. Da non perdere gli eventi organizzati mensilmente dal locale e dedicati a un particolare birrificio "ospite". Nel mese di aprile sono state presentate in anteprima assoluta le 19 Single Hops di Mikkeller, nel mese di maggio è stata la volta del De Molen Beer Festival con 20 birre dedicate al birrificio olandese, a giugno si è replicato con il Nøgne Ø Beer Festival. E a fine luglio si chiude in bellezza con le birre giapponesi di Baird. La Brasserie 4:20 è facilmente raggiungibile, si trova in Via Portuense 82 a pochi metri dalla fermata del tram 8 di Piazza Nievo (Viale Trastevere). Ampia possibilità di parcheggio proprio davanti al locale. Non mancate!
12/07/2011 LM
2 commenti:
è possibile contattare l'autore? :)
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