Dieu Du Ciel, Peccato Mortale @ Brasserie 4:20

domenica 31 luglio 2011
Dieu du Ciel Péché Mortel @ Brasserie 4:20

Di tanto in tanto è buona regola concedersi qualche sfizio senza badare a spese. Specie quando, sotto sotto, pensiamo di essercelo meritato. E' per questo che mi ritrovo qui, alla Brasserie 4:20 con il menu di Vintage&Special in mano. A sfogliarlo c'è da perdere la testa. Una sterminata lista di birre clamorose provenienti da tutto il mondo, che ti fa rimpiangere di non avere un conto in banca migliore. A colpire subito la mia attenzione, in quel mare magnum di meraviglie, è la clamorosa lista di birre americane, con le californiane a far la parte del leone. Alesmith, Dark Horse, Dogfish Head, Hair of the Dog, Hoppin Frog, Jolly Pumpkin, Left Hand, Left Coast, Lost Abbey, North Coast, Port Brewing, Rogue, Smuttynose, Southern Tier, Stone, Three Floyd. E' davvero incredibile poter trovare una simile selezione di birre d'oltreoceano qui in Europa. Ci sono capolavori pazzeschi come Speedway Stout, Old Numbskull, Yule Smith, 90 Minute, Adam, Boris Barrel Aged, Angel Share Grand Cru & Bourbon Barrel, Old & Older Viscosity, Dark Lord, Behemoth, Double Bastard & Arrogant Bastard Ale.

In mezzo a questi giganti americani, spiccano due perle canadesi di Dieu du Ciel: l'Aphrodisiaque e la Péché Mortel. Ed è proprio quest'ultima ad attirare la mia attenzione. Per il nome, innanzitutto, che tradotto significa "peccato mortale". Per l'inquietante etichetta, raffigurante una donna con un serpente al collo. Ma soprattutto per la sua fama di essere una delle migliori Imperial Stout al mondo.

Dieu du Ciel Péché Mortel @ Brasserie 4:20

Detto, fatto. La magnifica perla canadese finisce dritta tra le mie mani. Faccio appena in tempo ad aprirla ed è già spettacolo puro. Un aroma intensissimo invade (letteralmente) la sala. Ecco qui le mie impressioni su questa birra clamorosa.

Dieu du Ciel Péché Mortel: Nera, quasi impenetrabile, schiuma color beige, morbida e poco persistente. Aroma incredibilmente intenso, malti tostati, caffè, vaniglia, una punta di affumicato probabilmente data dalle spezie. In bocca è semplicemente incredibile, ha un esordio dolciastro e un finale lunghissimo ed evocativo, amaro, caffettoso, speziato, un filo affumicato. Corpo medio-pieno, consistenza oleosa, morbida e vellutata. Birra malvagia, oscura, intrigante. Una meraviglia.

31/07/2011 LM

2 commenti:

]3lizzard ha detto...

Veramente una birra straordinaria. Proprio oggi pensavo che ha qualcosa in comune con la Kaggen! nella sua unicità

Devo ridare una occhiata alla lista vintage del 420 anche se all'epoca ci siamo bevuti un po' tutto, tra quelle del locale e le nostre

Roma da Bere ha detto...

Eh si, di birre così ce ne sono poche! Per nulla "ruffiana" peraltro, a parte il packaging aggressivo c'è molta sostanza! ;)

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